Privacy: gli italiani si preoccupano, ma sottovalutano i rischi oltre lo smartphone

11-06-2025
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Una ricerca di Samsung a livello europeo rivela che i timori legati alla privacy frenano l’adozione dell’AI, ma un maggiore controllo e trasparenza possono sbloccare il potenziale della casa intelligente.

In un mondo sempre più permeato dalla tecnologia e dall’Intelligenza Artificiale, una nuova ricerca condotta a livello europeo da Samsung rivela che – in Italia – quasi 9 persone su 10 (90%) esprimono preoccupazione per la propria privacy in relazione a queste innovazioni, con il 45% che si dichiara addirittura molto preoccupato.

 

Tuttavia la maggior parte dei consumatori si preoccupa della sicurezza del proprio smartphone, nonostante altri dispositivi smart in casa raccolgano dati personali e siano potenzialmente altrettanto vulnerabili alle minacce.

 

La ricerca di Samsung, condotta su oltre 8.000 rispondenti tra Millennial e Gen Z in tutta Europa, evidenzia che più di un terzo (36%) dei giovani europei non pensa mai alla sicurezza dei propri elettrodomestici smart. Al contrario, 1 persona su 2 (49%) riflette quotidianamente sulla privacy del proprio smartphone, un dato significativo se si considera l’elevata connettività dei dispositivi smart e la previsione che entro il 2028[1] le case intelligenti in Europa supereranno i 100 milioni.

 

Lo studio evidenzia come la gestione della privacy possa risultare opprimente per molti: 1 persona su 5 (18%) la considera eccessivamente complessa e il 75% la percepisce come fonte di stress. In Europa, la Spagna è il Paese dove questo tema genera maggiore tensione (88%), seguita da Grecia (87%), Francia e Italia (75%).

 

Lo scenario italiano

 

In particolare, in Italia le apprensioni sul tema spaziano dal timore di subire furti di denaro legati all’accesso illecito a dati sensibili (66%), alla preoccupazione relativa all’uso dei metadati a scopo identificativo (54%).

 

Le risposte degli intervistati indicano una profonda lacuna educativa in materia di privacy. 8 italiani su 10 (85%), dichiarano che la tutela della privacy di un device è un aspetto fondamentale al momento dell’acquisto eppure, nonostante una crescente consapevolezza, molti si sentono ancora impreparati ad agire concretamente:

 

  • Solo l’11% ritiene di essere molto preparato sul tema della privacy
  • Un terzo (33%) accetta le impostazioni predefinite delle app senza comprenderle appieno
  • Solo il 36% è consapevole di quali dati le proprie app e dispositivi raccolgano
  • Quasi due terzi (67%) ritengono di non avere il pieno controllo dei propri dati sui dispositivi che utilizzano
  •  Il 68% degli intervistati sente il bisogno di maggiore educazione sull’uso di dati e sulla privacy
  • 1 italiano su 10 (13%) non crede che i brand produttori e sviluppatori proteggano effettivamente i suoi dati.

 

Questi timori impediscono ai consumatori di sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie più recenti. Il 15% % non ha condiviso dati tra dispositivi smart nell’ultimo anno per timori legati alla sicurezza, dimostrando che gli italiani non stanno sfruttando appieno la vita connessa e i vantaggi che può offrire. Molti ammettono di rinunciare ai benefici della tecnologia nella vita quotidiana, rinunciando così a opportunità di lavoro o eventi di networking (17%), offerte personalizzate (16%) e consigli di viaggio (16%).

 

Eppure, due terzi affermano che sarebbero più propensi ad abbracciare completamente l’Intelligenza Artificiale e le soluzioni smart per la casa se comprendessero meglio come queste possano migliorare il loro stile di vita (67%) e si sentissero sicuri del fatto che i loro dati sono protetti (65%).

 

Alla luce di questi risultati, Samsung sta rafforzando il proprio impegno nell’offrire solide protezioni e controlli sulla privacy trasparenti in un mondo sempre più guidato dall’AI.

 

“In Samsung, crediamo che la vera innovazione inizi dalle persone, motivo per cui mettiamo la privacy al centro di tutto ciò che facciamo. Questa ricerca evidenzia una tendenza crescente: mentre i consumatori sono proattivi nella gestione della privacy sui loro smartphone, spesso trascurano l’ecosistema più ampio dei dispositivi connessi. Questo riflette anche una riluttanza ad abbracciare pienamente i benefici dell’AI, principalmente a causa dell’incertezza sull’uso dei dati”. Dichiara  Dr. Seungwon Shin, EVP e Head of Security Team, Device eXperience Business di Samsung Electronics “Crediamo in un design che metta al centro la privacy, guadagnando la fiducia dei consumatori attraverso trasparenza, libertà di scelta e protezioni integrate. Tutti dovrebbero poter esplorare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale con la certezza che i propri dati siano al sicuro: per questo ci impegniamo a restituire il controllo della privacy agli utenti”.

 

Al centro di questa missione c’è Samsung Knox, la piattaforma di sicurezza di livello governativo dell’azienda, che protegge i dati raccolti dai suoi elettrodomestici smart[2] e dai dispositivi Galaxy. Con la diffusione della vita connessa, Samsung sta ampliando la sicurezza Knox all’intero ecosistema per consentire agli utenti di usufruire in tutta tranquillità di tutti gli apparecchi smart e delle funzionalità potenziate dall’AI offerte dai suoi device[3].

 

Knox Matrix rappresenta la visione a lungo termine di Samsung: un ecosistema in cui i dispositivi collaborano tra loro per garantire la sicurezza reciproca. Basato su tecnologia blockchain privata, il sistema è supportato da soluzioni all’avanguardia come la crittografia post-quantistica[4], che assicura una protezione in tempo reale su più dispositivi, dagli smartphone ai tablet, fino ai TV e oltre.

 

A rafforzare questa protezione c’è Knox Vault, che conserva informazioni sensibili come PIN, password e dati biometrici in un ambiente separato e protetto a livello hardware. Questo assicura che, anche in caso di compromissione del sistema operativo principale, i dati personali restino sempre al sicuro.

 

Grazie a questo sistema di sicurezza multilivello, gli utenti possono gestire la propria privacy su tutti i dispositivi connessi, prendendo decisioni pienamente autonome e secondo le proprie preferenze.

 

La ricerca mostra infatti che i consumatori italiani non si accontentano di semplici promesse dai brand tech, ma cercano strumenti concreti. Il 31% ritiene che una maggiore trasparenza sull’utilizzo dei dati personali accrescerebbe la fiducia dei consumatori nei brand dell’industria, mentre molti richiedono azioni concrete, come informative semplici e facilmente comprensibili (25%). Samsung riconosce questa esigenza e lavora continuamente per rispondervi, dotando i propri clienti di strumenti che mettano la privacy nelle loro mani su tutti i dispositivi.

 

Per ulteriori informazioni sulla privacy, è possibile consultare questa pagina. Per saperne di più su Samsung Knox, è disponibile questa sezione.

 

[1]Research and Markets. (2024). Rapporto 2024 su Case Intelligenti e Domotica. Business Wire.

[2] Samsung Knox è applicato ad alcuni elettrodomestici lanciati a partire dal 2018.

[3] Samsung Knox Matrix non può garantire una protezione completa contro tutte le vulnerabilità presenti nell’ecosistema di dispositivi connessi dell’utente.

[4] La crittografia post-quantistica è disponibile sulla serie Galaxy S25.

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