Samsung Innovation Camp: presentati i project work finalisti e i vincitori dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Bari, 18 aprile 2019 – oggi, presso la sede dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, si è tenuta la cerimonia di chiusura della seconda edizione di Samsung Innovation Camp, la prima per l’ateneo pugliese, con la premiazione dei gruppi che hanno presentato i migliori project work alle due realtà locali coinvolte nel progetto di Innovation Camp, Openwork e Sidea Group.
L’iniziativa, sviluppata da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad, è nata con l’idea di accompagnare gli studenti di una rete di università pubbliche italiane in un percorso formativo sull’innovazione, per trasformare il futuro in presente e accompagnare i ragazzi alla scoperta di nuovi scenari professionali.
Per la fase finale di Innovation Camp in Puglia, sono stati selezionati i tre migliori progetti, scelti tra i 494 studenti e neo-laureati partecipanti nella sola Università di Bari, e analizzati sulla base della qualità della proposta che hanno sviluppato in risposta ai business case commissionati da Openwork e Sidea Group, le due eccellenze locali che hanno aderito in questi mesi all’iniziativa in collaborazione con l’Università.
I progetti vincitori:
- Gruppi vincitori per il Project Work di Openwork: L’azienda, proprietaria di Jamio, una piattaforma di classe enterprise erogata su Cloud che aiuta le organizzazioni a gestire dati, documenti e processi, ha chiesto agli studenti di individuare azioni, strumenti e metodologia più idonei all’introduzione di una nuova modalità di vendita del prodotto basata sul Try&Buy, ovvero includendo un periodo di prova gratuito. Con l’obiettivo di incrementare il tasso di conversione della vendita di Jamio, è stato chiesto agli studenti di analizzare con un benchmark le azioni attuate dai competitors, di studiare l’impatto del Try&Buy sul tasso di conversione, di definire i canali e gli strumenti da utilizzare per la promozione pianificando le attività di marketing nell’arco di un anno, di individuare i metodi per il monitoraggio della campagna e per l’analisi dei dati e di definirne i costi. Nel caso di Openwork, i gruppi vincitori sono stati due, a parimerito. Primo gruppo – Ispirandosi ai servizi e all’esperienza utente offerta dai competitors ai potenziali clienti il gruppo E-nnomatics ha proposto di integrare sul sito di Jamio una chatbot, ovvero un servizio di assistenza virtuale che possa identificare con poche domande i potenziali clienti, assisterli nella scelta del prodotto e metterli in contatto con un assistente alle vendite. Secondo gruppo – Per individuare il miglior target a cui comunicare la nuova modalità di vendita Try&Buy il gruppo Digital Humans ha analizzato diverse tipologie di clienti e ha proposto di lanciare delle campagne marketing indirizzate a diverse buyer personas e tagliate sui bisogni specifici di ciascuna di queste. Inoltre, per attrarre i potenziali clienti, i componenti del gruppo hanno proposto di diffondere attraverso il sito web, su Linkedin e con una campagna AdWords una serie di webinar informativi sul software.
- Gruppo vincitore per il Project Work di Sidea Group: L’azienda ha chiesto agli studenti di Innovation Camp di lavorare a un business case su Felicia, un marchio della Andriani Spa e primo produttore di pasta senza glutine in Italia. Agli studenti è stato chiesto di definire un modello di business per poter lanciare un servizio di vendita in abbonamento, definendo anche l’interfaccia e la UX dell’area del sito dedicata alle sottoscrizioni. Inoltre, definito il prodotto e con un budget di 15.000 euro, è stato chiesto agli studenti di pianificare una campagna di lancio di sei mesi, definendone target e strategia. Per rispondere alla richiesta del brief il gruppo Random ha elaborato un piano di engagement basato sulla gamification. L’idea proposta è quella di lanciare sul sito e sui canali social del brand un quiz dal titolo «Di che Pasta sei fatto?» che profili il consumatore sulla base di otto tipi diversi di personalità, associati a otto tipi di pasta. Terminato il quiz, l’utente viene invitato a iscriversi a My Felicia Club e ad effettuare il primo ordine, dopo il quale viene omaggiato di un lunchbox Felicia con cui può partecipare a un contest online finalizzato alla condivisione spontanea sulle pagine social del brand di contenuti generati direttamente dagli utenti, contribuendo a rafforzare la diffusione del servizio di vendita in abbonamento.
Alla cerimonia hanno partecipato la prof.ssa Amelia Manuti, Delegato al Placement, il prof. Salvatore Romanazzi – componente del Nucleo di Valutazione Uniba – e la dott.ssa Maria Teresa Bilancia, referente Eventi e Comunicazione dell’Agenzia per il Placement per l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro; Anastasia Buda, Corporate Citizenship Manager di Samsung Electronics Italia; Martin Arborea, Sales & Marketing Director di Openwork e Angelo Perrini, Founder e Managing Director di Sidea Group.
Samsung Innovation Camp: il progetto
Il principale obiettivo della seconda edizione di Samsung Innovation Camp (sito dedicato: www.innovationcamp.it) è stato quello di trasferire agli studenti competenze complementari a quelle che vengono fornite nei tradizionali percorsi accademici attraverso lo studio delle possibilità offerte dall’innovazione tecnologica e dalla digitalizzazione, grazie anche al contatto diretto con imprese del territorio. Il coinvolgimento attivo di numerose aziende locali in tutta Italia ha rappresentato la principale novità di quest’anno e ha dato agli studenti la possibilità di portare innovazione nei settori economici tipici del nostro paese, facilitando il passaggio spesso complesso dal mondo della scuola a quello del lavoro. Durante il percorso, grande importanza è stata data anche alle competenze trasversali e alla collaborazione tra studenti appartenenti a corsi di laurea differenti.
Ogni studente di Innovation Camp ha avuto la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi durante il proprio percorso di studi universitari e le competenze acquisite grazie a questo progetto, nonché di metterle in pratica collaborando direttamente con le aziende, selezionate per dare l’opportunità agli studenti di conoscere le realtà del loro territorio e di confrontarsi con temi/project work reali. Nello specifico Samsung Innovation Camp ha messo a disposizione degli studenti di 18 università pubbliche italiane, da Trento a Catania, dal Piemonte al Salento, una piattaforma di e-learning costituita da una dashboard di lezioni e contenuti di approfondimento multimediali divisi in 8 moduli da fruire online. Gli argomenti del corso hanno toccato i temi più interessanti dello scenario digitale contemporaneo, dal business al digital marketing, passando per tecnologie, analytics e cyber-education, e sono stati integrati da testimonianze di professionisti e da casi di successo.
I migliori 60 studenti di ogni ateneo, classificati in base al punteggio ottenuto nei test al termine degli 8 moduli, hanno avuto accesso alla seconda fase di formazione in aula presso la propria università di iscrizione, dove hanno potuto seguire le lezioni tenute da un docente dell’ateneo, che ha approfondito i contenuti affrontati nei moduli online, e da professionisti Samsung e Randstad, che hanno tenuto degli interventi formativi rivolti agli studenti. La qualità del corso online e delle lezioni svolte durante la seconda edizione di Samsung Innovation Camp è stata riconosciuta anche a livello accademico: alcune università hanno infatti deciso di offrire da 1 a 3 CFU a chi ha ottenuto l’attestato di partecipazione e/o ha partecipato alla fase in aula e ai lavori di gruppo.
Durante le lezioni, le aziende provenienti dal territorio dove ha sede l’università e coinvolte nel progetto hanno assegnato ciascuna un project work sul tema dell’innovazione nel proprio settore di operatività. Gli studenti hanno avuto la possibilità di svolgere il project work riuniti in gruppi multidisciplinari, al fine di favorire il lavoro di squadra e la collaborazione tra profili con competenze complementari. Alla fine del percorso, è previsto un evento finale, presso le sedi aziendali o universitarie di ogni città coinvolta, durante il quale lo studente o il gruppo che ha elaborato il project work migliore presenterà il proprio lavoro ai dipendenti, ai rappresentanti di Samsung, di Randstad e a quelli dell’ateneo.
Samsung Innovation Camp, seconda edizione: i principali numeri dell’iniziativa
In tutta Italia, sono stati oltre 10.000 gli studenti registrati alla piattaforma di Samsung Innovation Camp, con un buon equilibrio tra ragazzi (46%) e ragazze (54%), a dimostrazione di un interesse per le discipline legate ai lavori digitali paritetico tra uomini e donne. Oltre agli studenti in corso, hanno partecipato con entusiasmo anche molti neolaureati, che hanno raggiunto il 25% degli iscritti totali.
I moduli e le lezioni della seconda edizione di Samsung Innovation Camp hanno offerto ai ragazzi un tipo di formazione assolutamente trasversale, rilevante indipendentemente dal corso di studi, elemento che ha ribadito ancora di più che oggi le competenze digitali sono assolutamente fondamentali in qualsiasi ambito professionale. Questo dato è confermato dal fatto che gli iscritti provengono da più di 15 aree di studio diverse: economia e finanza (30%); ingegneria (13%); scienze umanistiche (9%); scienze della comunicazione (6%); scienze giuridiche (5%); marketing (5%); scienze politiche (3%) le principali.
“Da oltre 26 anni Samsung si impegna per lo sviluppo del digitale e la diffusione della cultura dell’innovazione in Italia. E, in qualità di digital enabler, cerchiamo di offrire ai più giovani utili strumenti e competenze per affrontare al meglio il mondo del lavoro, sempre più permeato dalla tecnologia. Grazie all’alto livello di partecipazione alla seconda edizione di Samsung Innovation Camp, che stiamo riscontrando da parte degli studenti universitari in tutta Italia, comprendiamo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione, e che siamo stati in grado di costruire, insieme a nostri partner, un solido ecosistema formativo in ambito digitale, che aiuterà i ragazzi a diventare professionisti ancora più qualificati e competitivi”, commenta Mario Levratto, head of marketing & external relations di Samsung Electronics Italia.
“Favorire il contatto concreto tra mondo delle imprese e mondo universitario è sempre stato un interesse dell’azienda Openwork che ci tiene a svilupparsi in un contesto che diventa anche capace di mantenere i talenti sul territorio. Già da diversi anni Openwork collabora con il Politecnico di Bari ed ha subito accolto con grande favore questa iniziativa che Samsung e Randstad hanno condotto coinvolgendo l’Università di Bari. I Project Work assegnati dalle imprese committenti hanno permesso di rendere il progetto utile sia agli studenti sia alle imprese ed ancor di più ci hanno indicato una strada nella direzione di colmare il GAP delle competenze digitali con risultati che sono sorprendenti: la qualità delle proposte pervenute dimostra che il progetto funziona, che risponde ad un fabbisogno concreto e che va continuato nel tempo.” aggiunge Martin Arborea, Marketing & Sales Director di Openwork
“Far parte di questo progetto ci rende molto orgogliosi sia per l’importanza dei partner coinvolti sia perchè crediamo fortemente che le risorse umane del nostro territorio possano esprimere tanto. Sidea Group è inoltre convinta che l’innovazione digitale deve essere alla base della crescita delle aziende della nostra regione e iniziative del genere servono a formare e far emergere potenziali talenti che andranno ad operare sul territorio. Facendo il resoconto di questa nostra prima partecipazione direi che c’è stata un’ottima interazione con i gruppi di lavoro e tutti gli elaborati sono stati di alto livello.” ha aggiunto Angelo Perrini, Founder e Managing Director di Sidea Group.
“L’integrazione tra competenze teoriche acquisite nelle aule universitarie e la relativa applicazione a contesti aziendali e di mercato complessi è certamente l’aspetto vincente del Samsung Innovation Camp. L’esperienza appena conclusa ha mostrato ancora una volta che il principale fattore critico di successo va individuato proprio nel match tra background teorico ed esigenze aziendali che riflettono i bisogni espressi dal mercato. Oggi più che mai le competenze trasversali, con un forte orientamento all’innovazione ed alla tecnologia, sono da considerarsi vincenti in qualunque arena competitiva ed è su questo che l’interazione tra università e mondo aziendale deve insistere nel prossimo futuro”, commenta il prof. Salvatore Romanazzi dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
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