Samsung Innovation Camp: presentati i project work finalisti e i vincitori per l’Università Roma Tre
Roma, 18 novembre 2020 – oggi si è tenuta la cerimonia virtuale di chiusura della terza edizione di Samsung Innovation Camp per l’Università di Roma Tre (la prima per l’ateneo laziale), con la premiazione dei gruppi che hanno presentato i migliori project work alle due aziende locali coinvolte nel progetto di Innovation Camp, Catalent ed Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini.
L’iniziativa, sviluppata da Samsung Electronics Italia in collaborazione con Randstad, è nata con l’idea di accompagnare gli studenti delle università pubbliche italiane in un percorso formativo sull’innovazione, per trasformare il futuro in presente, e aprire nuovi scenari professionali in ambito digitale.
Per la fase finale di Innovation Camp a Roma, sono stati selezionati i migliori progetti, scelti tra gli oltre 586 studenti e neo-laureati partecipanti nella sola Università Roma Tre, e analizzati sulla base della qualità della proposta che hanno sviluppato in risposta ai business case commissionati da Catalent ed Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini, le due eccellenze locali che hanno aderito in questi mesi all’iniziativa in collaborazione con l’Università.
I progetti vincitori:
- Gruppo vincitore per il Project Work di Catalent: l’azienda ha chiesto agli studenti partecipanti di ideare uno strumento visual ed immediato in grado di gestire postazioni e turnazioni, tenendo conto delle diverse esigenze degli impiegati e degli operatori, condivisione di informazioni ed inoltro di segnalazioni, in linea con l’attuale modalità di lavoro legata ai protocolli di sicurezza Covid; stimare un business case ed individuare software presenti sul mercato che possano rispondere alle esigenze dell’azienda stessa. Il team vincitore per Catalent è stato il gruppo Next Gen, che ha progettato un’applicazione per smartphone integrata con i sistemi aziendali, di facile utilizzo e che consente a Catalent di gestire tutti gli aspetti di logistica e organizzazione legati al workplace. Il gruppo ha convinto per la propria capacità di analisi dei requisiti e per aver delineato con chiarezza lo user journey all’interno dell’app, proponendo una soluzione originale e su misura delle esigenze dell’azienda.
- Gruppo vincitori per il Project Work di Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini: l’azienda ha chiesto ai partecipanti riprogettare il percorso di formazione dei futuri operatori di camera sterile, utilizzando la realtà virtuale, con l’obiettivo di superare le restrizioni anti-contagio applicate alla formazione in presenza e ottimizzare i tempi di formazione. Il team vincitore per Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini è stato il gruppo multidisciplinare shutdown-R, che ha saputo proporre una soluzione semplice e allo stesso tempo tangibile alla complessità del problema. Combinando realtà virtuale e digital learning, gli studenti di shutdonw-R hanno progettato una piattaforma digitale che permette di formare gli operatori di camera sterile anche a distanza, da un lato superando le restrizioni legate al coronavirus, dall’altro rendendo scalabile il processo di formazione anche in futuro.
Alla cerimonia hanno partecipato il prof. Alessandro Toscano, Prorettore all’innovazione e al trasferimento tecnologico dell’Università Roma Tre, Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia, Giorgia Palmieri, HR Specialist, Luca Cuccurullo, Continuous Improvement & Technology Manager, e Matteo Mazzi, Engineering, Maintenance & Facility Manager di Catalent Aprilia, oltre a Luca Pezzano e Francesca Rubino di Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini.
Samsung Innovation Camp: i dettagli del progetto all’Università Roma Tre
Anche per la terza edizione, il principale obiettivo di Samsung Innovation Camp è quello di integrare la formazione universitaria con un itinerario unico attraverso la tecnologia, l’innovazione digitale e le imprese del territorio. Grazie a questa iniziativa, gli studenti dell’Università Roma Tre hanno avuto modo sia di avvicinarsi al loro futuro professionale imparando nuove competenze di business, marketing e digital strategy, particolarmente richieste dal mondo del lavoro attuale, sia entrare in contatto con le aziende locali, per portare innovazione nei principali settori economici del nostro Paese.
Ogni studente di Innovation Camp ha avuto la possibilità di creare un mix vincente tra i concetti appresi durante il proprio percorso di studi universitari e le competenze acquisite grazie a questo progetto, nonché di metterle in pratica collaborando direttamente con le aziende, selezionate per dare l’opportunità agli studenti di conoscere le realtà del loro territorio e di confrontarsi con temi/project work reali.
I migliori 60 studenti, classificati in base al punteggio ottenuto nei test al termine dei moduli previsti per la prima fase del percorso di Innovation Camp, hanno avuto accesso alla seconda fase di formazione in aula presso l’università, dove hanno potuto seguire le lezioni tenute da un docente dell’ateneo, che ha approfondito i contenuti affrontati nei moduli online, e da professionisti Samsung e Randstad, che hanno tenuto degli interventi formativi rivolti agli studenti. Durante le lezioni, le aziende Catalent ed Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini, hanno assegnato ciascuna un project work sul tema dell’innovazione nel proprio settore di operatività.
Gli studenti hanno avuto la possibilità di svolgere il project work riuniti in gruppi multidisciplinari, al fine di favorire il lavoro di squadra e la collaborazione tra profili con competenze complementari. L’evento di chiusura ha rappresentato l’ultimo step di questo percorso, durante il quale gli studenti che hanno elaborato i project work migliori hanno condiviso il proprio lavoro con i dipendenti delle aziende, i rappresentanti di Samsung, di Randstad e dell’ateneo.
Samsung Innovation Camp, terza edizione: i principali numeri dell’iniziativa
In tutta Italia, sono stati oltre 12.000 gli studenti registrati alla piattaforma di Samsung Innovation Camp, con un buon equilibrio tra ragazzi (48%) e ragazze (52%), a dimostrazione di un interesse per le discipline legate ai lavori digitali paritetico tra uomini e donne. Oltre agli studenti in corso, hanno partecipato con entusiasmo anche molti neolaureati, che hanno raggiunto il 20% degli iscritti totali.
I moduli e le lezioni della terza edizione di Samsung Innovation Camp hanno offerto ai ragazzi un tipo di formazione assolutamente trasversale, rilevante indipendentemente dal corso di studi, elemento che ha ribadito ancora di più che oggi le competenze digitali sono assolutamente fondamentali in qualsiasi ambito professionale. Questo dato è confermato dal fatto che gli iscritti provengono da più di 20 aree di studio diverse, tra le quali le principali sono state: economia e finanza; ingegneria; comunicazione; lingue e mediazione culturale; marketing; scienze giuridiche e scienze politiche.
“Da quasi 30 anni la nostra azienda si impegna in Italia per la diffusione della cultura dell’innovazione e del digitale. Con la terza edizione di Samsung Innovation Camp, che quest’anno ha registrato ancora più entusiasmo e partecipazione tra gli studenti italiani, abbiamo cercato di fornire a tutti i ragazzi strumenti utili e competenze aggiornate per affrontare al meglio il mondo del lavoro, sempre di più alla ricerca di professionisti dotati del giusto mix tra soft skill e competenze digitali. Anche quest’anno, siamo riusciti a costruire, insieme ai nostri partner e all’Università Roma Tre, un solido ecosistema di formazione e collaborazioni con le realtà aziendali del territorio, che hanno aiutato i giovani universitari coinvolti nei corsi e nei project work ad essere ancora più qualificati e competitivi, per cogliere al meglio le sfide professionali del futuro” commenta Anastasia Buda, Corporate Social Responsibility Manager di Samsung Electronics Italia.
“Come azienda prestiamo molta attenzione alle nuove tecnologie, al mondo digitale ed alla valorizzazione delle risorse, in particolare di quelle più giovani, in quanto crediamo possano fornire un contributo innovativo e fuori dagli schemi. Per questo motivo abbiamo colto con molto interesse e piacere l’opportunità del Samsung Innovation Camp al fine di entrare in contatto con giovani professionisti e contribuire a ridurre la distanza tra Università e mondo del lavoro. In quest’ottica, abbiamo proposto un argomento di assoluto interesse ed attualità in grado di stimolare i partecipanti. Abbiamo molto apprezzato il valore dei loro progetti, non solo in termini di analisi e comprensione delle richieste, ma anche e soprattutto per la qualità delle soluzioni proposte. Ci teniamo a ringraziare l’Università Roma Tre, Samsung e Randstad per il coinvolgimento in questa iniziativa, che si è dimostrata essere un’opportunità sia per gli studenti, ma anche e soprattutto per la nostra azienda”, commenta Luca Cuccurullo, Continuous Improvement &Technology Manager di Catalent Aprilia
“E’ stato emozionante seguire i ragazzi in questo percorso e respirare il loro entusiasmo e la loro passione. Nel contempo è stato sorprendente vedere la capacità dei ragazzi di cogliere le nostre indicazioni e calarle appieno nei loro progetti. Siamo assolutamente soddisfatti del loro lavoro e siamo impazienti di vedere trasformato in realtà il loro progetto.”, commentano Luca Pezzano e Francesca Rubino di Istituto Biochimico Italiano Giovanni Lorenzini
“La nuova edizione di Innovation Camp – commenta il prof. Alessandro Toscano, Prorettore per all’innovazione e il trasferimento tecnologico dell’Università Roma Tre – testimonia il successo e l’apprezzamento da parte degli studenti di Roma Tre di una iniziativa molto innovativa di sviluppo delle competenze digitali per gli studenti di lauree non STEM, realizzata grazie alla generosa collaborazione di Samsung. In questo modo Samsung e l’Università Roma Tre si impegnano insieme su un terreno oggi considerato di primaria importanza che è quello di dotare gli studenti di tutti i settori disciplinari, in particolare quelli delle discipline umanistiche e delle scienze sociali, degli indispensabili digital skill sempre più richiesti dal mercato del lavoro”.
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